Buon San Martino con il Passito Serapias e le “Sfince” della Brigata Mandrarossa
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Buon San Martino con il Passito Serapias e le “Sfince” della Brigata Mandrarossa

Una ricetta semplice e sfiziosa esaltata dalla dolcezza del Mandrarossa Serapias, Passito di Pantelleria DOC, magico connubio tra due tradizioni tutte siciliane

      Novembre apre le porte ad un periodo in cui la tradizione dolciaria siciliana si prepara alle feste natalizie imminenti. Una tradizione ricca di ricette antiche, tramandate di madre in figlia, che Mandrarossa ama riscoprire, così come fa con i suoi vini, viaggiando tra contrade e incrociando storie da custodire e raccontare.

      È così che dalle migliori uve di Zibibbo, nei vigneti Mandrarossa di Pantelleria, nasce Serapias, il Passito di Pantelleria DOC di Mandrarossa che porta il nome di un’orchidea rara e preziosa che cresce solo sull’isola e che in quell’ambiente continua, tenace e misteriosa, a sopravvivere ed a rigenerarsi regalando il suo tocco di unicità. Nello stesso modo, con lo stesso obiettivo di custodire e raccontare, nasce nel 2012, la Brigata di Cucina Mandrarossa, una squadra tutta al femminile di donne del territorio del Menfishire, memoria storica delle tradizioni gastronomiche locali oltre che abili cuoche, in grado di riproporre piatti che tramandano un’identità.

 

Le “Sfince di San Martino”

       Quale miglior connubio poteva allora proporre Mandrarossa, in occasione dell’11 novembre festa di San Martino, se non quello di un viaggio sensoriale tra tradizioni, tra l’eleganza del suo Passito Serapias e il dolce tipico siciliano di questa ricorrenza?

        Ed ecco dunque le signore della Brigata Mandrarossa, che da anni portano l’enogastronomia locale in giro per il mondo tra eventi e showcooking, rivelare la ricetta originale delle “Sfince di San Martino” proponendola in abbinamento al Passito Serapias, vino seducente, profumato e intenso che si abbina perfettamente ai dolci.

        Come per qualsiasi pietanza - raccontano in premessa le signore– ci sono sempre state varianti familiari diverse della stessa ricetta. L’usanza menfitana voleva che le signore facessero le sfince di San Martino la mattina presto e poi, durante la giornata, si scambiassero tra di loro dei piattini con le sfince preparate da ciascuna, commentando poi la versione altrui e confrontandola con la propria in un rito che si protraeva per tutto il giorno alla ricerca della versione migliore. Memore del passato e portatrice di diverse tradizioni familiari, la Brigata Mandrarossa, che ad oggi è composta da 14 donne, tra new entry e veterane, ha cercato di unificare le varianti in un’unica ricetta risalendo a quella realizzata dalle ave:

Ecco dunque la ricetta originale custodita dalla Brigata di cucina Mandrarossa:

Ricetta delle sfince di San Martino

1 kg. di farina di grano duro rimacinato

½ kg di patate lessate e schiacciate

Scorza grattugiata di limone bio q.b.

Un pizzico di sale

2 cucchiai colmi di zucchero

Lievito di birra 10/15 gr. (d’inverno di più) un particolare segreto delle signore

Acqua tiepida q.b.

 

Procedimento di preparazione

        Impasto - In una ampia scodella, si mettono gli ingredienti insieme e si aggiunge poco a poco acqua tiepida. Si procede impastando con vigore, battendo con il palmo delle mani energicamente il composto che si forma.La mano sapiente delle signore della Brigata Mandrarossa sa quanta acqua deve essere incorporata ma per regolarsi in autonomia è sufficiente che l’impasto risulti morbido ma non troppo.

Dopo aver coperto con un telo il contenitore, l’impasto viene messo a riposare per almeno un’ora affinché lieviti e raddoppi il suo volume. Per riconoscere che è ben lievitato si possono osservare i classici buchi da lievitazione o inserire un dito nell’impasto che si sgonfierà facendo una sorta di sbuffo.

        Frittura - A parte avremo preparato una grande padella, o friggitrice, con olio abbondante adatto alla frittura. Le signore della Brigata Mandrarossa consigliano di usare sempre olio d’oliva scegliendo, in questo caso, quello di annate precedenti. Ma si può usare anche un olio di arachidi o di girasole. L’importante è che le “sfince” che si andranno ad immergere friggano con olio profondo.

Quando l’olio sarà caldo, ma prima che arrivi al punto di fumo, con l’aiuto di due cucchiai si modellano delle palline oppure ci si aiuta con un dito, come facevano tradizionalmente le massaie, e si calano nell’olio cercando di dargli la forma di una goccia tondeggiante.

        Passaggio in zucchero e cannella -Nel frattempo in una ciotala a parte si mettono zucchero semolato e cannella in polvere nella misura di 1 cucchiano di cannella ogni 5 cucchiai di zucchero. Le sfince di San Martino, appena tirate fuori dall’olio, si passano per qualche istante nella carta assorbente per perdere l’olio in eccesso e poi si tuffano nello zucchero e cannella fino ad avvolgerle completamente. Infine si sistemano in un vassoio da portata basso.

 

Passito Mandrarossa Serapias: quel tocco di eleganza che rende la tradizione un momento di unicità

        Accanto alle Sfince di San Martino che, con il loro calore, contribuiscono a diffondere l’aroma di cannella l’abbinamento con il Mandrarossa Serapias Passito di Pantelleria DOC 2019 è conseguenziale.

        Col suo colore giallo dorato, che profuma di agrumi, rose, gelsomino ed uva passa il Passito Serapias esalta il gusto semplice e appagante delle Sfince.

         La sua decisa mineralità, che deriva dalle origini vulcaniche dei terreni panteschi fa si che in bocca sia pieno e tondo, con sapori minerali e un’impronta di pietra focaia che creano il giusto contrasto. Il finale è lungo ed estremamente persistente e il suo carattere inconfondibile esalta i sapori conferendo unicità all’esperienza di gusto.

Per ogni ulteriore info v. la scheda tecnica.

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